Un romanzo generoso, ben scritto, scorrevole e avvincente, raccontato in prima persona, che non si esime dal raffigurare le debolezze, la rabbia, le ipocrisie , la violenza che possiamo trovare intorno a noi e dentro di noi. Sullo sfondo c'è la presenza costante del Lago di Bracciano, di Anguillara e di alcuni quartieri romani dove la nostra giovane protagonista cresce, studia, tesse le sue relazioni sociali. Al di là di ogni avvenimento ciò che sorregge la struttura del romanzo sono i legami familiari regolati dalle ristrettezze economiche e dall'unico perno vitale e produttivo : la mamma Antonia. L'autrice mette in scena un girotondo di desideri, frustrazioni, remissivita' che evidenziano il fenomeno della disuguaglianza sociale e la patologica acquiescenza : Gaia per soddisfare la madre rinuncia alle sue scelte alimentando un malessere che sfocerà in violenza, il fratello Mariano si ribellera' abbracciando l'attivismo politico.
Sebbene venga convalidata l'importanza dell'amicizia, dell'amore e della fiducia, il racconto di questa giovane ragazza ci lascia numerosi spunti di riflessione che le hanno valso la candidatura al Premio Strega 2021 .
Trama
Nella famiglia di Gaia lavora solo la mamma Antonia facendo le pulizie nelle case degli altri per pochi soldi. Gaia cresce senza cellulare, senza social, senza tv eppure completa i suoi doveri con il massimo del rendimento, si relaziona con i suoi coetanei timidamente , e quando pensa di aver trovato l'amore e l'amicizia veri il destino le gioca una tragica sorpresa .
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