La figlia della fortuna di Isabel Allende

Isabel Allende con questo romanzo scritto nel 1998 mi ha rapita letteralmente. Ci sono tutti gli elementi consueti della Allende e in genere della letteratura sud americana : l'amore, la passione,  il coraggio e la determinazione dei vincitori, la sofferenza dei vinti, le mille sfaccettature dell'anima umana appesa alle illusioni di una vita migliore ed il culto, il rispetto  dei morti che non smettono mai di accompagnarci. 
La figlia della fortuna è Eliza, educata secondo la rigida etichetta  della vecchia Europa britannica, che spinta dalla forza dell'amore intraprenderà un difficilissimo viaggio dove conoscerà terre selvagge, l'antica e millenaria cultura cinese e soprattutto conoscerà la Libertà. 
La ricca borghesia inglese e le campagne desolate cilene diventano il punto di partenza di una vera epopea che ha sullo sfondo quel magico mondo della conquista del West, quando messicani, cileni, peruviani e yankee partono verso il Nord accecati dalla febbre dell'oro . Anno 1848. Là c'e un fiume che regala quantità smisurate di pepite d'oro adagiate sul suo letto per chi riesce a sopravvivere al duro viaggio su precarie imbarcazioni (prima a vela poi sui primi vaporetti) , si combatterà la fame, la dissenteria, il colera,  la solitudine. È un territorio aspro, una landa desolata di colline e montagne rocciose dove sono all'agguato feroci orsi, serpenti velenosi, temibili indiani Apache e, con l'arrivo dei primi minatori anche impietosi briganti. I villaggi che nascono lungo la via  della montagna sono effimere capanne fatte con assi di legno dove l'unica legge riconosciuta è quella delle proprie armi. Elemento comune In questa bozza di società pluriculturale è il razzismo e l'avidità che rende la corsa all'oro una grande illusione per i più poveri e un 'ulteriore possibilità di guadagno per i più ricchi. 
Questa è la vera storia del Far West, della California e di S. Francisco. 
Una sorpresa, un altro meraviglioso libro da mettere sullo scaffale con la firma gigante di Isabel Allende. 

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